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Italiano condannato per P2P: 2 mesi e 10 giorni
Posted on Monday, 16 January @ 00:00:00 CET by alfay
«Distribuiva musica pirata tramite File Sharing (P2P), Italiano condannato»: così la FIMI (Federazione dell'Industria Musicale Italiana) comunica
una notizia che, oltre a rappresentare un immediato risultato nella
battaglia contro la pirateria, forma un precedente utile a rinfocolare
la battaglia stessa. Il profilo appare essere lo stesso seguito dalla
RIAA negli Stati Uniti: spaventare l'utenza per formare una coscienza
nuova sulla pirateria, evidenziando cosa è bene e cosa è male, e
proponendo così i download legali come la nuova soluzione per chi vuole
usufruire della musica tramite le nuove tecnologie.
Continua il comunicato: «il GIP di Treviso ha condannato un trentenne veneto a 3660 euro di multa dei quali 2660 euro in sostituzione di due mesi e 10 giorni di reclusione
per violazione della legge sul diritto d'autore». Chiara, dunque,
l'applicazione dell'aspetto penale alla vicenda, in ossequio al «la
pirateria multimediale è un crimine che colpisce la cultura» usato
nella celebre campagna promozionale della Presidenza del Consiglio dei
Ministri che usa Giorgio Faletti come testimonial ed in ottemperanza ai
dettami della legge Urbani.
«La condanna consegue ad un sequestro della GdF di Milano, eseguito in
quanto il giovane, tramite una rete di server p2p nota come "Soniknap5"
, aveva messo a disposizione al pubblico, quantificabile in almeno 2500
utenti, brani musicali illecitamente riprodotti»: la sentenza si chiude
con una sanzione pecuniaria, un reato penale e la confisca di quanto in sequestro (presumibilmente supporti informatici non meglio specificati dalla nota FIMI).
Il tutto giunge in un momento in cui il movimento peer-to-peer non
sembra più trovare adeguate risposte alle pressioni dei movimenti
anti-pirateria: in esponenziale aumento la vendita della musica legale,
son caduti uno dopo l'altro i pilastri di quella che era l'industria
del P2P e, nonostante i dati relativi agli scambi illegali invochino
ancora cifre di tutto rispetto, il partito dei music store sembra avere
ora molte più munizioni a propria disposizione rispetto al polo avverso.
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