
La truffa Auditel
Data: Tuesday, 03 January @ 00:00:00 CET Argomento: Curiosità
Auditel, la parola cosa ci ricorda? ci fa venire in mente un
"sondaggio" che ci permette di conoscere in che misura un programma
televisivo è seguito dal pubblico.
Ebbene, l'auditel era nato una ventina d'anni fa e non serviva (come
serve oggi) a decretare i programmi buoni da quelli cattivi, ma era
utilizzato come metro per il prezzo di listino della pubblicità. Le
ditte che desideravano pubblicizzare i loro prodotti in Tv potevano
ricorrere all'auditel per verificare in quali fasce orarie e in quali
programmi televisivi si concentrava il pubblico che a loro interessava.
Da valutare la pubblicità a valutare il programma televisivo il passo è
semplice e così negli ultimi anni c'è un abuso dei dati auditel per
premiare conduttori o averne la testa. E' chiaro però che un palinsesto
televisivo non può essere dettato da una macchina elettronica (le
conseguenze sono evidenti) tantopiù se la macchina non funziona. Già
una decina d'anni fa il dipartimento di statistica dell'università di
Firenze denunciò che il campione elaborato dalla società Auditel era
troppo esiguo rispetto alla popolazione italiana e pertanto i dati non
rispecchiavano la realtà. Infatti si verificavano punte di ascolti
(anche 50.000 spettatori) quando ormai le trasmissioni erano interrotte
(o uno si era addormentato o aveva lasciato appositamente la tv
accesa). Inoltre si scoprì che certi proprietari di tv pagavano
addirittura certi utenti dell'auditel perchè potessero lasciare la tv
accesa sempre sui loro canali tv. Si capisce come sia difficile poter
monitorare effettivamente la distribuzione degli spettatori fra i
canali televisivi e questo dovrebbe spingere i cda delle varie tv a
puntare sulla qualità delle proprie trasmissioni piuttosto che su
statistiche vuote.
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